Decreto Sostegno: pronta la cancellazione di 60 milioni di cartelle esattoriali

Roma – Il governo Draghi è impegnato a fondo per far ripartire gli ingranaggi dell’economia del nostro Paese. Prima tappa sarebbe trovale le modalità per far ripartire la riscossione delle cartelle e soprattutto cancellare i vecchi atti. Una discussione che si innesta sul nuovo decreto per gli aiuti alle attività economiche, il ribattezzato «Decreto Sostegno», di cui le misure sulle cartelle esattoriali dovrebbe essere una parte determinante.

La bozza, circolata nella giornata di mercoledì, include Cassa-Covid e prolungamento del blocco dei licenziamenti, ristori a fondo perduto ( che non saranno più elargiti mensilmente, come precisa il ministro Giorgetti), risarcimenti per la filiera della neve e, in materia fiscale, lo stralcio delle mini-cartelle.

Stralcio per 60 milioni di cartelle

Spicca dunque lo stralcio delle cartelle fiscali fino a 5mila euro, comprensivo di sanzione e interessi dagli anni 2000 al 2015, e la sospensione fino al 30 aprile, cioè fino all’attuale scadenza dello Stato d’emergenza, dell‘invio di nuove cartelle e del pagamento delle rate di Rottamazione Ter e Saldo e stralcio.

Si stima che i crediti ancora non riscossi dal Fisco riguardino circa 130 milioni di cartelle e che lo stralcio delle mini-cartelle possa riguardare altri 60 milioni di cartelle, pari ad un costo di 1 miliardo nel 2021 e nel 2022.

Un miliardo all’anno

L’operazione, come sottolinea anche il Sole 24 Ore, ha un costo stimato di un miliardo di euro nel 2021 e un miliardo nel 2022. L’obiettivo è anche quello di alleggerire il lavoro dell’Agenzia delle Entrate-riscossione, schiacciata da un arretrato sulle cartelle di circa mille miliardi. Oltre alle difficoltà da superare sul fronte delle coperture, c’è la necessità di trovare una quadra tra tutte le forze che compongono la maggioranza.

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