Rottamazione per gli alluvionati: adesioni entro lunedì 2 ottobre

I contribuenti residenti nelle zone di Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpite dai gravi eventi alluvionali dello scorso mese di maggio, hanno ancora qualche giorno per presentare la domanda di adesione alla “Rottamazione-quater” delle cartelle. La scadenza, prevista dal decreto Alluvione (Dl n. 61/2023), è fissata al 30 settembre 2023 ma, cadendo di sabato, slitta al lunedì successivo, ovvero al 2 ottobre. Il provvedimento legislativo ha prorogato di tre mesi i termini riferiti alla definizione agevolata per i soggetti che, alla data del 1° maggio 2023, avevano la residenza ovvero la sede legale o quella operativa nei territori indicati nell’allegato 1 al decreto (per tutti gli altri contribuenti il termine ordinario di adesione è scaduto lo scorso 30 giugno). Le domande devono essere inviate esclusivamente in via telematica, utilizzando i servizi a disposizione sul sito di Agenzia delle entrate-Riscossione.

Si ricorda, che l’adesione alla “Rottamazione-quater” dei debiti affidati alla riscossione, dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, consente ai contribuenti di versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni.

Come presentare la domanda
L’istanza di adesione alla definizione agevolata può essere presentata entro il prossimo 2 ottobre sul sito, utilizzando il servizio disponibile sia in area riservata (tramite Spid, Cie o Cns e, per gli intermediari fiscali, Entratel) sia in area pubblica (senza necessità di pin e password, ma allegando la documentazione prevista). All’interno della propria area riservata, il contribuente può presentare la dichiarazione di adesione con più immediatezza grazie alla funzionalità, che consente di selezionare con un semplice click, direttamente dall’elenco dei debiti “definibili”, le cartelle, gli avvisi o i carichi che si vogliono inserire nella domanda, senza quindi la necessità di indicare i dati identificativi degli atti. Sul sito di Agenzia delle entrate-Riscossione è inoltre disponibile il servizio per chiedere il prospetto informativo, contenente l’elenco dei carichi che possono essere “rottamati” e la simulazione dell’importo da pagare a seguito delle riduzioni previste dalla legge (il servizio “Prospetto informativo” resterà attivo fino al 28 settembre in area pubblica e fino al 1° ottobre in area riservata). Agenzia delle entrate-Riscossione invierà, entro il 31 dicembre 2023, la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i moduli di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione.

Cosa prevede la definizione agevolata
La definizione agevolata introdotta dal Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) si applica ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “rottamazioni” e a prescindere se in regola con i pagamenti. Chi aderisce alla definizione agevolata potrà versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese, per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non saranno invece da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi), l’accesso alla misura agevolativa prevede, invece, che non siano da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi (comunque denominati, comprese pertanto le “maggiorazioni”), nonché quelle dovute a titolo di aggio. Non rientrano nell’ambito applicativo della definizione agevolata i carichi relativi alle risorse proprie dell’Unione europea e all’Iva riscossa all’importazione, i recuperi degli aiuti di Stato, i crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti e multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

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