Cartelle esattoriali, annullate dalla Cassazione se non adeguatamente motivate

La Cassazione torna sui principi di chiarezza esaustiva da parte del fisco

Roma – Sono state emanate due ordinanze della Corte di Cassazione, sul tema dell’annullamento delle cartelle esattoriali.

Di fatto su una specifica situazione, sono stati confermati i totali annullamenti, già disposti nei gradi di merito, delle due cartelle esattoriali per l’anno 2003 di euro 82.864,99, oltre interessi come per legge, e per l’anno 2002 di euro 100.528,44, oltre interessi come per legge (per un totale di euro 183.393,43, oltre interessi come per legge), perché totalmente immotivate.

La Corte di Cassazione ha più volte precisato che la verifica dell’osservanza dell’obbligo dell’Ufficio finanziario di indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche del proprio atto va riscontrata non in astratto, ma alla luce delle finalità che tale obbligo è chiamato ad assolvere, ravvisabili, da un lato, nel mettere a conoscenza il contribuente dell’ an e del quantum della pretesa fiscale, anche per consentirgli eventualmente di difendersi in modo adeguato, e, dall’altro, delimitare le ragioni dell’Ufficio nella successiva ed eventuale fase contenziosa.

Inoltre, secondo interpretazioni legali tributarie risulta necessario trascrivere, o quantomeno sunteggiare adeguatamente, il contenuto della cartella esattoriale, onde consentire alla Corte di Cassazione di valutare la fondatezza della censura in base alla sola lettura del ricorso e senza necessità di esaminare atti extraprocessuali e verificare se il giudizio di inadeguatezza della motivazione formulato dal giudice di merito abbia o meno consentito di instaurare sia un valido contraddittorio sia un altrettanto valido ricorso introduttivo.

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