Terzo settore, sì alla somministrazione di alimenti e bevande nel rispetto dei limiti anti Covid

Roma – Gli enti del Terzo settore (Ets) hanno subito un forte stop durante la pandemia, dovendo sospendere repentinamente tutte le attività ricreative, culturali e sociali dei propri associati. Ma una novità si è fatta strada con l’ultimo decreto, nel rispetto dei limiti anti Covid: la somministrazione di alimenti e bevande è ora consentita. Lo dice il Dl 2/2021 (articolo 2-bis): si tratta di una proposta emendativa approvata la scorsa settimana dal Senato e a cui anche la Camera ha dato il via libera definitivo. Con l’inserimento di tale misura sarà, quindi, consentito ai circoli culturali e ricreativi in possesso della qualifica di Onlus, organizzazione di volontariato e associazione di promozione sociale, che nel periodo transitorio detengono la qualifica di Ets, di svolgere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande nei confronti dei propri associati e altri soggetti in deroga a quanto previsto dai decreti emergenziali.

I numerosi Dpcm adottati nei mesi passati al fine di contrastare il Covid-19 hanno di fatto sospeso tutte le attività dei circoli culturali, ricreativi e sociali. Con la conseguenza che, come chiarito in alcune circolari del ministero dell’Interno (cfr. 27 ottobre 2020), lo stop delle attività culturali determina anche quello dell’eventuale somministrazione di alimenti e bevande effettuata, a beneficio di soci o di frequentatori occasionali, in funzione dell’attività svolta nei suddetti centri.

Seppur la norma introdotta consenta di riprendere tale attività, tuttavia, i circoli dovranno seguire delle regole ben precise. In particolare, la somministrazione di alimenti e bevande dovrà avvenire in linea con le regole dettate per bar e ristoranti. Gli enti, quindi, saranno tenuti a dotarsi di un apposito protocollo Covid-19 che disciplini le modalità di accesso ai locali e il numero massimo di persone che potranno accedervi in conformità a quanto previsto dall’allegato 10 del Dpcm dello scorso 2 marzo. D’altro canto, in virtù di un’evidente equiparazione tra circoli e bar, verosimilmente la somministrazione di alimenti e bevande dovrà avvenire negli orari consentiti dal citato Dpcm ovvero dalle 5 alle 18 ove consentito. Accanto a ciò, la norma impone espressamente ai circoli culturali, ricreativi e sociali che detengano la qualifica di Ets di rispettare anche le norme sul divieto di assembramento.

A ben vedere, si tratta di una misura che non può che essere accolta di buon grado dalle realtà non profit interessate, soprattutto in un periodo come quello che sta vivendo il nostro Paese in cui il Terzo settore è fortemente penalizzato dalle restrizioni. Così facendo viene garantita la possibilità per migliaia di circoli – che rappresentano centri di aggregazione per i soggetti più fragili – di poter riaprire le proprie sedi traendo dalla somministrazione di alimenti e bevande le risorse necessarie per finanziare le attività istituzionali. Attraverso questa apertura, quindi, il Governo tende la mano alle realtà del Terzo settore che non hanno mai smesso di far sentire la propria vicinanza ai cittadini.

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