Contributi a fondo perduto del DL Sostegno con calo del fatturato nel 2020: i potenziali beneficiari nei dati del Mef

Roma – Lo scorso 18 febbraio il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati sulle fatture elettroniche registrati tra gennaio e novembre dello scorso anno.  Il report si concentra sul flusso informativo, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che contiene solo le fatture relative al commercio intraziendale ma permette di guardare all’andamento dei settori e dei territori. E di individuare i “principali indiziati” a ricevere gli aiuti in arrivo con il nuovo provvedimento emergenziale, il DL Sostegno. A  chi spettano?

In linea generale, il calo dell’imponibile IVA rilevato nei primi 11 mesi dello scorso anno è pari all’11,2 per cento con picchi del 25,2 per cento in Sardegna e del 20, 3 per cento in Friuli Venezia Giulia.

Contributi a fondo perduto del DL Sostegno, a chi spettano?

Con il nuovo scostamento di bilancio pari a 32 miliardi di euro approvato il 20 gennaio 2021, sono state poste le basi per un nuovo provvedimento emergenziale.

Attesto con il nome di Decreto Ristori 5 a fine gennaio 2021, con la crisi politica e il cambio di governo il nuovo pacchetto di aiuti prende il nome di Decreto Sostegno ed è atteso per questa prima settimana di marzo.

Stando alle ultime indiscrezioni, però, nonostante le novità sul fronte politico il testo conserva intatti alcuni punti chiave come il nuovo meccanismo di accesso ai contributi a fondo perduto.

Nella sua relazione sullo scostamento di bilancio, infatti, l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri aveva confermato l’intenzione di concedere nuovi aiuti alle partite iva secondo alcune regole già consolidate, ma anche aprendo nuove strade per coloro che sono stati sacrificati dai criteri stabiliti in precedenza.

Si parlava già a fine gennaio, con il governo Conte ancora in carica, di due grandi novità:

  • erogazione delle risorse a prescindere dal codice ATECO e quindi dal settore economico di appartenenza: si tratta di una modifica importante che porterebbe anche all’inclusione di autonomi e professionisti che da mesi attendono di entrare nella platea di beneficiari;
  • valutazione delle perdite avute in tutto il 2020.

Lo schema, con Daniele Franco alla direzione del ministero dell’Economia e delle Finanze e con il nuovo governo Draghi, sembra essere confermato.

Non è ancora chiaro se, come annunciava Patuanelli, saranno determinanti anche altri fattori per l’accesso, ad esempio costi fissi e sostegno già ricevuto con i precedenti decreti emergenziali.

I potenziali beneficiari secondo i dati del Mef

Un punto, però, sembra stabile: il requisito chiave dovrebbe essere un calo del fatturato pari ad almeno il 33 per cento nel confronto tra 2020 e 2019.

Come di consueto il 18 febbraio 2021, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati sulle fatture elettroniche registrati tra gennaio e novembre: sono cifre significative, per la maggior parte di segno meno. E rappresentano una fotografia dell’andamento di settori e territori che permette di individuare quali saranno i principali destinatari dei nuovi contributi a fondo perduto.

Nel periodo analizzato i settori che hanno registrato un calo maggiore sono i seguenti:

  • per le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, la perdita è pari al 40,3 per cento;
  • per le attività di famiglie e convivenze, la riduzione arriva al 38,9 per cento;
  • per le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, si registra una diminuzione del fatturato del 27,1 per cento.

Mentre i territori più colpiti sono la Sardegna, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta. I risultati meno negativi sono in Basilicata e in Calabria.

Ovviamente i dati sono solo degli indizi per individuare in quali settori e territori potrebbe concentrarsi il maggior numero di soggetti beneficiari dei contributi a fondo perduto del Decreto Sostegno.

Bisogna, infatti, sottolineare che il report si concentra sul flusso informativo delle fatture relative al commercio intraziendale relativo ai primi 11 mesi del 2020. E inoltre fornisce una visione d’insieme del settore o della regione, mentre il nuovo meccanismo che si sta delineando permette di valutare caso per caso il diritto a beneficiare degli aiuti.

In altre parole, si sta cercando di dare vita a un sistema che, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta e dal territorio in cui si opera, possa supportare le singole imprese che hanno subito danni più importanti nell’anno della pandemia. Ma è fuori da ogni dubbio che alcuni settori e alcuni territori, nel loro insieme, hanno subito perdite più importanti di altri.

Si va verso misure di sostegno più mirate: è la direzione che la Corte dei Conti indica come l’unica possibile ed efficace da mesi.

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